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Cos'è il copyleft?

Il copyleft è un metodo generico per rendere un programma (o altro lavoro) libero ed imporre che tutte le modifiche e versioni estese del programma siano anch'esse software libero.

Il modo più semplice per rendere un programma, o altro lavoro, libero è dichiararlo di dominio pubblico, privo di copyright. [NdT: in Italia questo concetto a rigore non esiste, perché l'autore non può rinunciare alla paternità dell'opera; effetti simili si possono ottenere con l'uso di una licenza permissiva, come la licenza di X del MIT]. Ciò permette a chiunque di condividere il programma e i suoi miglioramenti. Tuttavia permette anche a chi non vuol cooperare di convertire il programma in software proprietario. Costoro possono infatti apportare modifiche, che siano significative o meno, e distribuire il risultato come prodotto proprietario. Chi riceve il programma nella forma modificata non ha la libertà data dall'autore originario; l'intermediario l'avrà rimossa.

Nel Progetto GNU, la nostra intenzione è dare a tutti gli utenti la libertà di ridistribuire e modificare software GNU. Se l'intermediario potesse rimuoverne la libertà, il nostro codice potrebbe forse essere "usato da molti utenti", ma non renderebbe liberi questi ultimi. Così, invece di rilasciare il software GNU come dominio pubblico, utilizziamo il copyleft. Il copyleft significa che chiunque distribuisca il software, con o senza modifiche, deve accompagnarlo con la libertà di ulteriori copie o modifiche. Il copyleft garantisce che ogni utente sia libero.

Il copyleft costituisce anche un incentivo per altri programmatori ad incrementare il software libero. Alcuni programmi liberi importanti, come il compilatore GNU C++, esistono solo grazie a questo.

Il copyleft aiuta anche i programmatori che desiderano contribuire con miglioramenti al software libero ad ottenere il permesso di farlo. Questi programmatori spesso lavorano per aziende o università che farebbero quasi qualunque cosa per avere più denaro. Un programmatore potrebbe voler cedere le sue modifiche alla comunità, ma il suo superiore potrebbe volerne fare un prodotto software proprietario.

Quando spieghiamo ai datori di lavoro che è illegale distribuire la versione migliorata se non come software libero, questi normalmente decidono di rilasciarla come software libero piuttosto che buttarla via.

Nel rendere un programma copyleft, per prima cosa mettiamo in chiaro che è soggetto a diritto d'autore; poi aggiungiamo le condizioni di distribuzione, che sono uno strumento legale per dare a chiunque i diritti d'uso, di modifica e ridistribuzione del codice del programma ed ogni programma da esso derivato, ma solo se si lasciano invariati i termini di distribuzione. Così, il codice e le libertà divengono legalmente inseparabili.

Gli sviluppatori di software proprietario utilizzano il diritto d'autore per togliere la libertà agli utenti. Noi lo utilizziamo per garantire la loro libertà. Ecco perché invertiamo il termine, trasformando "copyright" in "copyleft".

Il copyleft è un modo di utilizzare il copyright sul programma. Non significa abbandonare il copyright; tra l'altro, farlo renderebbe impossibile il copyleft. La parola “left” in “copyleft” non si riferisce al verbo “to leave” (lasciare), ma semplicemente alla direzione (left, sinistra) speculare a “right” (destra).

Il copyleft è un concetto generale; ci sono molti modi di completare i dettagli. Nel Progetto GNU, le specifiche condizioni di distribuzione che utilizziamo sono contenute nella Licenza Pubblica Generica GNU. La Licenza Pubblica Generica GNU è spesso chiamata, in breve, GNU GPL. E' disponibile anche una pagina di domande frequenti sulla GNU GPL. Potete anche leggere perché la FSF chiede ai suoi contributori l'assegnazione del copyright.

Una forma alternativa di copyleft, la Licenza Pubblica Generica GNU Affero, è progettata per programmi che si usano normalmente sui server. Assicura che le versioni modificate usate per fornire servizi pubblicamente disponibili siano a loro volta pubblicamente disponibili in formato sorgente.

Una forma attenuata di copyleft, la Licenza Pubblica Generica GNU Attenuata (LGPL), si applica ad alcune (non tutte) le librerie GNU. Per maggiori informazioni su come usare correttamente la LGPL, leggete l'articolo Perché non dovreste usare la LGPL per la vostra prossima libreria.

La GNU Free Documentation License (FDL) è una forma di copyleft pensata per manuali, libri di testo o altri documenti, per garantire a tutti la possibilità effettiva di copia e distribuzione, con o senza modifiche, commercialmente o meno.

La licenza appropriata è inclusa in molti manuali e in ogni distribuzione di codice sorgente GNU.

Tutte queste licenze sono progettate perché possiate applicarle facilmente ai vostri programmi se siete i titolari dei relativi diritti. Per far questo non dovete modificare la licenza ma solo includerne una copia del programma, aggiungendo in ogni file sorgente una nota che vi faccia riferimento.

Usare gli stessi termini di distribuzione per molti programmi rende facile copiare codice tra programmi diversi. Dato che tutti hanno gli stessi termini di distribuzione, non c'è bisogno di preoccuparsi se i termini siano compatibili. La GPL Attenuata, versione 2, include una clausola che permette di trasformare i termini di distribuzione nella GPL ordinaria, in modo che possiate copiare codice in un altro programma coperto dalla GPL. La versione 3 della GPL Attenuata è scritta sotto forma di un'eccezione alla versione 3 della GPL ordinaria, e la compatibilità è pertanto automatica.

Se vi interessa applicare ad un vostro programma la licenza GNU GPL o GNU LGPL, vedete la pagina di istruzioni della GPL. Vi preghiamo di tener presente che se usate la GNU GPL dovete usare il testo integrale della licenza che scegliete. Ciascuna licenza è un tutto unico, versioni parziali non sono consentite.

Se vi interessa applicare ad un vostro manuale la licenza GNU FDL, vedete le istruzioni alla fine del testo della FDL, e la pagina di istruzioni della GFDL. Come nel caso della GNU GPL, dovete usare il testo integrale della licenza; versioni parziali non sono consentite.

È sbagliato dal punto di vista legale usare una C rovesciata in un cerchio al posto del simbolo di copyright. Il copyleft è basato legalmente sul copyright, quindi l'opera deve avere un'indicazione di copyright, e questo richiede o il simbolo di copyright (una C in un cerchio) o la parola “Copyright”.

Una C rovesciata in un cerchio non ha alcun significato giuridico, quindi non è un'indicazione di copyright. Può essere divertente in copertine e poster, ma fate attenzione a come la rappresentate in una pagina web!