Questa è la traduzione di una pagina scritta originariamente in lingua inglese.
Il gruppo dei traduttori italiani cerca nuovi volontari: visitate la pagina del gruppo per ulteriori informazioni.

GIMP

Descrizione

GIMP è l'acronimo di “GNU Image Manipulation Program”, “Programma GNU per la manipolazione di immagini”: un nome che non necessita spiegazioni per un'applicazione che processa grafica digitale ed è parte del Progetto GNU, ovvero che segue gli standard di GNU ed è rilasciato sotto la GNU General Public License versione 3 o successiva allo scopo di proteggere le libertà degli utenti. Può essere usato sia come un semplice strumento di disegno che come un potente programma per operazioni complesse come il fotoritocco avanzato, la composizione, modifica e animazione di immagini digitali così come la creazione di nuove immagini. Oltre alle funzionalità comuni tra programmi simili, GIMP offre un vasto numero di opzioni mirate ai professionisti della grafica digitale, è multi-piattaforma ed offre una vasta gamma di formati e la possibilità di convertire tra questi.

Per saperne di più: FSF Directory, Sito ufficiale di GIMP

Chi lo usa e come

GIMP è usato da un gran numero di artisti professionisti ed amatoriali, sviluppatori web ed educatori. A scuola esso costituisce un importante strumento che assiste studenti ed insegnanti nella preparazione di materiali visivi per presentazioni, volantini, siti web scolastici, pubblicazioni e progetti simili.

L'artista francese Isabel Saij descrive come usa GIMP per il suo lavoro:

“GIMP è un programma che uso per diversi lavori: fotoritocco (combinare più immagini), disegni (i miei ‘frammenti digitali’, la versione non cartacea dei miei ‘frammenti reali’), insegnamento ad adolescenti, preparazione di immagini per video, etc. In altra parole, è uno dei miei programmi preferiti.”

Ci sono molti esempi di uso interessanti di questo programma da parte di artisti sia professionisti che amatoriali che hanno scelto di realizzare le proprie idee senza cedere la loro libertà di utenti. Tra questi, ce n'è uno che si distingue in maniera particolare.

Come GIMP ha cambiato la vita di Mani.

Mani ha iniziato il suo viaggio verso la libertà dalle limitazioni sociali da adolescente. La sua consapevolezza e dedizione alla libertà lo hanno portato a partecipare alla fondazione di un gruppo volontario popolare nel 2007 allo scopo di diffondere conoscenze informatiche nella sua baraccopoli in Bangalore tramite l'uso di software libero. Questo ha portato un miglioramento nella sua comunità ed, a breve, avrebbe cambiato la sua vita.

Il gruppo ha installato un laboratorio informatico basato su software libero nella baraccopoli e Mani ha imparato in fretta, dovendo fungere da insegnante per i suoi coetanei che contavano sul suo aiuto per imparare ad usare varie applicazioni. Ha perfezionato l'uso delle funzionalità avanzate di GIMP e, combinando queste abilità con le sue doti innate di artista, ha prodotto opere che ha successivamente venduto ed esibito. Il seguente video, dalla durata di tre minuti, mostra il viaggio di Mani verso l'adozione del software libero.

Guarda e scarica il video in formato Ogg Theora ad una risoluzione più alta.

Nota ai non udenti: l'unica traccia audio del video è la colonna sonora, un'interpretazione suonata al piano della Canzone del software libero.

Nota ai non vedenti: è disponibile una descrizione testuale (in inglese) del video.

Al momento della pubblicazione (marzo 2012), Mani studia informatica a Bangalore. Dice:

“Innanzitutto, vorrei ringraziare il movimento del software libero, senza il quale non avrei potuto imparare GIMP. È stato il mio primo successo, ho venduto molti dipinti ad una conferenza del software libero e ne ho esibiti altri in varie conferenze. Grazie a GIMP, le mie abilità di pittore sono state mostrate al mondo. Come sapete, i nostri talenti di solito vengono ignorati dal resto del mondo. I nostri obiettivi sociali sono: condividere software e conoscenza; promuovere i valori etici del software libero e sensibilizzare l'opinione di un contesto sociale disagiato al software libero; aprire nuove possibilità alla gente povera tramite la conoscenza dell'informatica. Vogliamo replicare il nostro modello ed a tale scopo abbiamo già installato tre laboratori informatici in altre baraccopoli dell'area.”

Il commento di Richard Stallman su questo caso:

“Provo più orgoglio per l'adozione di GNU da parte dei paria indiani che per il suo uso da parte di illustri aziende.”

Perché

Gli interessi degli sviluppatori di software non libero sono in conflitto con le necessità degli utenti da ogni parte della società, negando a questi diritti umani fondamentali come la collaborazione e la condivisione. Le compagnie autrici di software proprietario considerano il danno causato ai propri utenti dalle loro politiche irrilevante ai loro fini di lucro.

Nelle strutture sociali complesse come quella indiana, l'esclusione degli oppressi dall'accesso alla tecnologia è solo una delle tante discriminazioni che questa porzione della società subisce; salute, alloggio, educazione, impiego, per nominarne alcune. Nel tempo, questi gruppi vulnerabili hanno ottenuto un alto livello di coscienza circa l'importanza della collaborazione, un valore umano basilare spesso dimenticato o addirittura deriso dalle sfere più colte e facoltose della società in tutte le culture. I principi di condivisione e di empatia sono cementati in queste comunità e fanno da pilastro alla loro sopravvivenza. Il legame tra i loro membri è solido e forte, una difesa contro l'avvento di nuove fonti di discriminazione.

In questo scenario, l'introduzione di software proprietario non sarebbe accettata da queste persone socialmente consce in quanto introdurrebbe ulteriori restrizioni, questa volta in campo informatico. Non rinuncerebbero ad installare i programmi su un gran numero di computer o di usarlo per i propri scopi, non rinuncerebbero al loro diritto alla conoscenza tramite lo studio del codice sorgente, non rinuncerebbero al loro diritto di modificare e distribuire i programmi e, soprattutto, non rinuncerebbero al diritto di condividere delle copie con i loro vicini. Tutte queste libertà vengono a loro garantite esclusivamente dal software libero.

Le restrizioni imposte agli utenti dagli sviluppatori di software proprietario costituiscono un attacco anche verso i membri di altri settori della società ed in particolare della classe media, visto che è ad essa che il software è indirizzato. Artisti e professionisti della grafica digitale vengono spesso intrappolati in una dipendenza perpetua da una azienda che potrebbe decidere di cessare lo sviluppo non appena il programma risultasse poco lucrativo; o potrebbe decidere di aggiornare il programma solo su determinate piattaforme, nella maggior parte dei casi proprietarie. In tal caso, agli utenti non resta altro che continuare ad usare una versione obsoleta del programma o di cambiare sistema operativo.

Isabel Saij spiega perché ha deciso di liberarsi dalla trappola adottando il software libero:

“I programmi proprietari rendono l'artista succube delle società di sviluppo. All'inizio del 2003 ho usato LiveMotion per aggiungere interattività ai miei lavori digitali bi e tri-dimensionali. Più tardi, durante lo stesso anno, l'azienda ha deciso di cessare il suo sviluppo e sono stata lasciata senza alcun supporto per un programma su cui ho investito il mio tempo e denaro. Inoltre, quando gli sviluppatori di software proprietario decidono di aggiungere nuove funzionalità, si è costretti a comprare un aggiornamento che spesso può essere installato solo sulle versioni più recenti di un sistema operativo proprietario. Questo crea un frustrante circolo vizioso dal quale non c'è possibilità di uscire. Con il software libero, i progetti ben realizzati non muoiono mai perché è la comunità che, tramite l'accesso al codice sorgente, può continuarne lo sviluppo.”

Risultati

L'introduzione del software libero nella baraccopoli ha rimosso le barriere che impedivano ai settori oppressi della società di acquisire conoscenze informatiche. Ha offerto a questa gente l'opportunità di scoprire doti innate che non avrebbero altrimenti mai sospettato di possedere. Questo arricchimento intellettuale non porta benefici e vantaggi solo agli individui coinvolti direttamente ed alle loro comunità di appartenenza ma anche all'intera società, visto che avendo imparato a superare gli effetti di politiche sociali inique essi ne sono ora diventati membri produttivi.

Tramite il software libero, gli utenti hanno ricevuto tutti i benefici di un'educazione digitale senza essere costretti a compromettere i propri principi. I valori etici del software libero sostengono e sono in linea con questi principi: non solo è stato possibile per questa gente usare il software a proprio piacimento e su un gran numero di macchine, ne è stata anche incoraggiata la copia e condivisione con i loro vicini, in solidarietà. Mani è diventato un artista usando GIMP ed uno studente di informatica; a questo punto ha acquisito abbastanza conoscenze tecniche per studiare il codice sorgente al fine di modificarlo per adattarlo alle necessità della sua comunità, se necessario. La libertà del software ha come risultato la ridistribuzione dei beni economici ed intellettuali, cosa che non sarebbe possibile se l'accesso alla conoscenza fosse limitato.

In contesti disagiati, gli utenti di GIMP hanno tratto beneficio dalle libertà del software in vari modi. Non sono stati soggetti a decisioni arbitrarie da parte di aziende di sviluppo; appartengono ora ad una comunità vasta e forte nella quale sia gli sviluppatori che gli altri utenti si curano delle loro necessità offrendo loro supporto. Al di là di manuali ufficiali e guide, gli utenti più entusiasti pubblicano una grande varietà di materiale istruttivo e, a conseguenza della disponibilità del codice sorgente, coloro con abilità di programmatori contribuiscono a diversi plug-in per migliorare ed estendere l'applicazione.

In quanto programma libero rilasciato sotto la GNU GPL versione 3 o successiva, nessuna decisione arbitraria degli autori può frenare lo sviluppo di GIMP o renderlo proprietario.